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di P.E. Curina. Manuale per genitori e baby sitter sulla cura e il benessere del bambino.
Sempre più oggi i genitori scelgono di affidare precocemente i loro bambini ad altri. Chi è più fortunato resta in casa, talvolta cerca un aiuto e, quindi, continua a mantenere un rapporto costante con il proprio bambino; altri invece – soprattutto le madri – lavorano lontano da casa per molte ore al giorno e quindi finiscono per avere con il proprio bambino un rapporto molto dilatato, sofferto, ambivalente. Si rimedia come si può, con i nonni, il nido. Molte volte con una baby-sitter. In tutti i casi si vorrebbe una soluzione stabile, sicura, tranquilla per il bene del bambino. Ma non sempre si riesce.
Questo agile libretto è una guida per facilitare l'incontro tra genitori e baby-sitter. Da un lato rassicura le famiglie che una scelta ben fatta non nuoce al bambino ma anzi gli offre nuove e stimolanti esperienze. Dall'altro auspica che i baby-sitter non siano improvvisati, ma facciano di questo impegno lavorativo una vera professione, costruendo competenze, abilità, capacità riflessiva e operativa sul piacere - spesso dichiarato ma talora incerto - di stare con un bambino. Unico nel suo genere, questo libro, semplice nella scrittura, ma denso di proposte, suggerimenti e strumenti di lavoro, si rivela indispensabile per aiutare a comporre il complesso mosaico di relazioni al cui centro porre la crescita del bambino.
Piera Ermanna Curina, psicopedagogista, è consulente per la progettazione di servizi per l'infanzia e coordinatrice di servizi educativi per i bambini e genitori; dal 2000 promuove e organizza corsi di formazione per baby-sitter seguendone, con periodici incontri di verifica, le problematiche e lo sviluppo della loro professionalità. Il libro è diviso in tre parti: una rivolta ai genitori, la seconda ai potenziali baby sitter, la terza dedicata ad alcune idee per giocare. E' il gioco, e specificatamente la capacità di mettere in gioco, che, infatti, è espressamente indicato quale requisito componente e caratterizzante il ruolo di chi deve presiedere in una famiglia, fuori dall'ambito genitoriale, ad accompagnare i bambini nelle loro esperienze di vita quotidiane. Un giocare che deve essere una pratica euristica qualitativa, di scoperta della natura e del senso delle cose e del mondo che i bambini devono poter fare sin dalla primissima infanzia con il sostegno dell'adulto ma anche sviluppando un fondamentale campo di autonomia. Ecco allora alcuni suggerimenti operativi che l'autrice fornisce: dalla realizzazione del "Cestino dei tesori", ideato dalla psicologa inglese Goldschmied e composto di oggetti e materiali differenti, con cui il bambino può conoscere attraverso tutti i sensi forme, colori, sapori, consistenze, ad un utile repertorio base di ninna nanne e filastrocche; dall'organizzazione di percorsi giocomotori ai consigli per fare attività manipolative, grafiche e creative senza mettere a repentaglio muri, parquet e mobili di casa. Un manuale ma anche un ragionevole, organico punto di vista finalizzato a dare scientificità ad un ruolo educativo che deve poter disporre di una propria letteratura pedagogica, esca sempre piu' dall'accidentalità e dall'ambiguità delle funzioni e disponga di specifici albi professionali di categoria che ne garantisca la qualità.
50 pagine, grande formato, bianco-nero, rilegato brossura. |